Città di Solofra: News
Regolamento Fondo Solofra Attiva
Il presente regolamento disciplina le modalità di attribuzione delle risorse del
Bando 2018 servizio civile 2019 n.4 Volontari
Corpo messaggio Sono stati pubblicati i Bandi 2018 del Dipartimento della
Festeggiamenti Sant'Antonio di Padova
Programma Religiosodal 31 Maggio al 12 Giugno: Tredicina Ogni giornoAl mattino:o
Festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo 2018
Settimana Santa, Pasqua 2018
Passione di Cristo 2018
Domenica 25 Marzo 2018 alle ore 19.30 presso la Collegiata di San Michele Arcang
FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SAN MICHELE ARCANGELO 2017
BANDO DI SELEZIONE PER N°4 VOLONTARI PER IL SERVIZIO CIVILE
Viene qui pubblicato il bando di selezione per n° 4 volontari da impiegare nei p
LUSTRI PRESENTA GENEALOGIA DI UNA CITTA'
Domenica 30 aprile 2017 ore 17.30 presso la Sala Archi del Complesso Monumentale
LUSTRI PRESENTA ULISSE MENTITORE - LE GIOVENCHE DEL SOLE
Domenica 23 aprile 2017 dalle ore 17.30 presso la Sede Accademia di Teatro "Citt
LUSTRI PRESENTA I VIAGGI DELL'EUTOPIA
Mercoledì 19 aprile 2017 dalle ore 20.00 presso la Sala Archi - Complesso Monume
LUSTRI PRESENTA I VIAGGI DELL'EUTOPIA - NON SMETTO DI AVERE
Mercoledì 5 aprile 2017 alle ore 20.00 presso la Sala Archi - Complesso monument
Periodo Angioino |
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Nella seconda metà del XIII secolo, epoca in cui gli angioini si impossessarono del meridione, Solofra, per volontà di Carlo I d'Angiò, assorbì metà del grande casale di S. Agata che fu suddiviso in due: S. Agata di sotto (o di Serino) e S. Agata di sopra o di Solofra (ora S. Agata Irpina). Tale ampliamento, oltre al possesso del passo di Turci che permetteva il facile controllo dei traffici, consentì a Solofra di acquisire una maggiore forza difensiva, fatto questo che le consentì di trasformarsi da vico in "castro". Importante conseguenza di questa trasformazione fu l'aumento demografico del paese, poichè il castro, grazie alla sua notevole forza difensiva, fu in grado di accogliere – offrendogli una esistenza tranquilla e serena - coloro che provenivano dal Cilento messi in fuga dalla guerra del Vespro. Questo avvenimento consentì che nella conca si insediasse una vera e propria colonia di cilentani, così come testimoniato anche da un toponimo locale, che ancora oggi ne ricorda la presenza (celentane). L'ampliamento territoriale e l'insediamento di una nuova comunità, favorirono sia l’ulteriore sviluppo del commercio che l'intensificazione dei traffici con Salerno, consentendo altresì, il consolidamento delle attività legate all'industria armentizia quali la lavorazione della pelle, della lana e della carne salata.
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